68^ Giornata mondiale dei malati di lebbra
31 gennaio 2021
Malattie virali, lebbra, disabilità: la salute del mondo passa dalla difesa dei più deboli
Chi non conosce l’episodio dell’incontro di san Francesco con il lebbroso? Mentre all’epoca tutti scappavano di fronte ad un malato di lebbra, il Poverello d’Assisi non solo si avvicina per confortarlo ma lo abbraccia. Con questo gesto, san Francesco ha insegnato al mondo che i malati di lebbra meritano tutto l’affetto e la vicinanza.
Secoli dopo, Raoul Follereau insegna al mondo che la lebbra può e deve essere debellata. Serve l’impegno di tutti.
Oggi questa malattia esiste ancora, soprattutto nei Paesi più poveri del pianeta. In India pur essendo stata dichiarata eliminata, cioè scesa sotto il rapporto di un caso su 10 mila abitanti, in verità è riemersa, riconsegnando così al paese il triste primato di più pazienti nel globo.
La lebbra può essere curata ed eliminata.
Ogni anno, l’ultima domenica di gennaio si celebra la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra: per l’occasione si raccolgono offerte per permettere che i malati non solo vengano curati, ma siano reinseriti nelle famiglie d’origine, dalle quali spesso sono allontanati.
L’impegno della chiesa in varie parti del mondo è notevole- essa gestisce 610 lebbrosari, così ripartiti per continente: in Africa 192, in America 55, in Asia 352, in Europa 10 e in Oceania 1. Queste le nazioni dove gli istituti sono maggior mente presenti: India 243 strutture -tra cui quella di Tuticorin e Madurai che la nostra Arcidiocesi aiuta-, Indonesia con 63, Repubblica Democratica del Congo con 30, Madagascar con 25, Brasile 19. Da notare che nella ricca Germania si contano sei lebbrosari e due nei modernissimi Stati Uniti d’America. Dimostrazione che la malattia non può essere considerata affatto debellata.
Abbiamo visto l’impegno contro il COVID-19 ma occorre restituire salute, diritti e dignità curando anche la lebbra e le malattie tropicali dimenticate, garantendo a tutti il diritto alla salute.
Mons. Michele Carlucci
Vicario episcopale per le mission