Il gemellaggio tra la nostra Arcidiocesi e la Diocesi di Tuticorin (Tamil Nadu – S. India) lo si deve principalmente alla lungimiranza di Mons. Antonio Graziani che con spirito profetico e freschezza evangelica, sulla spinta della “Maximum Illud” a uscire dai propri confini per testimoniare la volontà salvifica di Dio attraverso la missione universale della Chiesa, ha anticipato quanto il Concilio Vaticano II ha poi stabilito per la Cooperazione tra le chiese: una comunione di spirito, di collaborazione reciproca e di mutuo soccorso. Il gemellaggio non ha fatto distogliere lo sguardo dalla “missio ad gentes”, cioè lo sguardo alla Chiesa universale, infatti le raccolte per le Pontificie Opere Missionarie non sono diminuite, anzi questo gemellaggio ha rafforzato la responsabilità missionaria nella nostra Arcidiocesi suscitando una maggiore corresponsabilità per la Chiesa universale. Mons. Graziani amava ripetere: ci sono due tipi di sacerdoti, quelli cattolici e non, specificando che i cattolici sono quelli che personalmente e nelle comunità da loro guidate, vivono convinti che la missione è il paradigma della vita e dell’opera della Chiesa; hanno ardore e passione per la missione, compito non facoltativo, ma indispensabile e prioritario con le Pontificie Opere Missionarie che, “esprimono il loro servizio all’universalità ecclesiale come una rete globale che sostiene il Papa nel suo impegno missionario con la preghiera, anima della missione, e la carità dei cristiani sparsi per il mondo intero. La loro offerta aiuta il Papa nell’evangelizzazione delle Chiese particolari (Opera della Propagazione della Fede), nella formazione del clero locale (Opera di San Pietro Apostolo), nell’educazione di una coscienza missionaria dei bambini di tutto il mondo (Opera della Santa Infanzia) e nella formazione missionaria della fede dei cristiani (Pontifica Unione Missionaria)” (Francesco, Mess. G.M.M. 2019).
Mons Michele Carlucci
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